Trading Forex, un 2017 condizionato dalle elezioni politiche

trading forex nel 2017

Tra i numerosi eventi in grado di poter condizionare il Forex nel corso di questo 2017, uno dei più “insidiosi” è probabilmente rappresentato dall’avvio di un ricco calendario di elezioni politiche che avrà il suo culmine nel doppio appuntamento di Francia (prima) e di Germania (poi): un doppio appuntamento che nel peggiore dei casi potrebbe determinare la vittoria di partiti e movimenti nazionalisti e anti-europeisti, con ciò che potrebbe derivare sotto il profilo della stabilità dell’area euro.

Il rischio Francia incombe

In tal senso, come ricordava il sito internet https://www.trendvincente.com/, il pericolo maggiore sembra provenire dalla Francia, dove la candidata alle presidenziali Marine Le Pen è accreditata dai sondaggi dei favori del pronostico al primo turno, anche in virtù della possibilità di approfittare di qualche scivolone degli avversari (in parte coinvolti in alcune indagini giudiziarie).

Naturalmente, il fatto che Marine Le Pen sia in vantaggio al primo turno, poco può ben significare. Anzitutto, poichè – il 2016, in questo,  insegna – i sondaggi sono spesso stati smentiti dalla realtà dei fatti, e i francesi potrebbero orientarsi intorno ai candiati tradizionali e centristi, come frequentemente hanno fatto nel recente passato. In secondo luogo, poichè la vittoria al primo turno non sarebbe affatto maggioritaria, e condurrebbe Le Pen a un secondo turno di ballottaggio in cui difficilmente riuscirà ad assorbire le preferenze degli altri candidati.

In aggiunta a quanto sopra, si può ben ricordare come anche nell’ipotesi (improbabile) in cui la Le Pen possa diventare nuova presidentessa francese, ciò non significa affatto che possa vantare la maggioranza del governo, considerato che le elezioni parlamentari si terranno solamente a giugno, peraltro con un meccanismo elettorale che non dovrebbe favorirla.

La situazione potrebbe migliorare

Fin qui, le ipotesi più nefaste. È tuttavia anche possibile immaginare che le cose, per l’area euro, possano andare per il meglio. Di fatti, se alle elezioni presidenziali francesi dovesse prevalere un candidato “tradizionale”, lo scenario potrebbe schiarirsi e i timori di una crisi dell’eurozona diminuire in modo radicale.

Per quanto intuibile, però,  le stesse valutazioni che abbiamo fatto nei confronti di Le Pen possono ben valere anche nei confronti degli altri candidati, che faticheranno e non poco per cercare di ottenere la maggioranza utile per la presidenza e per il governo.

Insomma, alla luce anche di quanto sopra abbiamo ricordato, riteniamo che i prossimi mesi saranno particolarmente duri per le coronarie degli analisti fondamentali e per i macroeconomisti più appassionati, che non potranno che guardare con crescente attenzione quel che potrebbe accadere nelle varie tappe del calendario politico europeo.

Un calendario che, peraltro, potrebbe annoverare anche qualche appuntamento italiano: per il momento non sembrano esserci grandi probabilità di un avvicinamento della tornata elettorale tricolore, ma le cose potrebbero cambiare nelle prossime settimane e nei prossimi due – tre mesi, anche alla luce dei prossimi referendum.

Vedremo dunque che cosa potrà accadere, e quali saranno i cambiamenti di scenario che potrebbero verificarsi nel breve termine.

 

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